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Grande successo per L’elisir d’amore
Civitanova all’Opera

L’elisir d’amore, seconda opera del cartellone della quinta Stagione Lirica Civitanova all’Opera, ha riscosso unanimi consensi di pubblico e di critica. …

11 Febbraio 2024

Si è svolta sabato 27 gennaio 2024 la serata conclusiva della quinta edizione di Civitanova all’Opera con L’elisir d’amore.

Un nuovo allestimento con la regia di José Medina, sempre rispettosa del libretto e una particolare attenzione ai movimenti e alle caratterizzazioni dei personaggi.

Le scene di Sauro Maurizi ricreano una veduta del villaggio, con l’osteria, le balle di fieno, i sacchi di farina, un carro. Il primo atto è di un arancione pastello all’ora del tramonto, il secondo atto blu notturno con la luna grande in cielo e il mare da lontano. Bene il disegno luci di Giordano Corsetti, semplici, ma perfettamente funzionali alla storia, i costumi curati da Camilla Melelli.

L’Orchestra Sinfonica Puccini trova buoni colori e i tempi giusti, sotto la direzione del maestro Alfredo Sorichetti, che cura il rapporto tra buca e palcoscenico, seguendo con attenzione le voci.

Ottimo il Coro Ventidio Basso, diretto sempre con sicurezza e competenza da Giovanni Farina.

Paola Antonucci è un’Adina brillante e incisiva. Dall’aria “Benedette queste carte…elisir di sì perfetta di sì rara qualità!” del primo atto, ai duetti con Nemorino e Dulcamara mostra una tecnica vocale solida, acuti squillanti, agilità fluide e una mimica attoriale che ben si adatta alla ricca e capricciosa fittaiuola.

Delicato e sognante il Nemorino di Reinaldo Droz. Il giovane tenore venezuelano ha un bel timbro, adatto al personaggio, che utilizza con eleganza. Bella la cavatina iniziale “Quanto è bella, quanto è cara!”, buoni i duetti, appassionata la romanza “Una furtiva lagrima” del secondo atto.

Davide Bartolucci è un Belcore corretto, con la giusta spavalderia, sia nella cavatina marziale “Come Paride vezzoso” del primo atto, che nel duetto con Nemorino.

Gianpiero Ruggeri è uno splendido Dulcamara. Una presenza scenica che sprigiona comicità, unità ad una buona pasta vocale. Nella cavatina “Udite, udite, o rustici!” (divertente l’idea di mettere la parola civitanovese al posto di paese) del primo atto si muove con disinvoltura negli acrobatici scioglilingua donizettiani. Convincente anche la barcarola nel secondo atto.

Ottima la Giannetta di Jessica Ricci, con voce limpida e aggraziata.

Grande successo di pubblico che ha accolto con affetto tutta la compagnia.

Si chiude il sipario per una felice quinta edizione, diventata oramai un appuntamento importante per la città di Civitanova Marche.

Marco Sonaglia, recensione su Operateatro.it

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