La Traviata
Civitanova all’Opera
La Traviata e l’impossibilità di amare
Opera in tre atti
Musica di Giuseppe Verdi
Libretto di Francesco Maria Piave
Prima rappresentazione: Venezia, Teatro La Fenice, 6 marzo 1853
Il letto è l’elemento forte del nostro allestimento. Esso rappresenta il dolore e la morte di Violetta.
È già presente sulla scena nel preludio del primo atto, come a sottolineare la scelta di Verdi di indicare, con i temi contenuti nel preludio stesso, l’amore, ma anche la malattia di Violetta. Il letto, come elemento simbolico, prende altre forme, come d’altronde tutte le storie d’amore. Il letto si trasforma in un tavolo imbandito nel primo atto, dove Violetta e Alfredo si incontrano e si innamorano.
Poi ancora si trasforma in una panchina della casa di campagna dove i due innamorati vivono i momenti più belli della loro storia d’amore.
A casa di Flora, l’amica di Violetta, per la grande festa di Carnevale, il letto si trasforma ancora in un tavolo da gioco. Le scelte, la direzione che prende la vita è come se fossero frutto del fato, del destino che viene deciso non da noi, ma dalla fortuna, come una casualità favorevole o sfavorevole che avviene attorno ad un tavolo da gioco.
Il tavolo da gioco, poi, torna alla sua forma iniziale, il letto di Violetta. Il presagio doloroso del preludio del primo atto, diventa realtà: Violetta è morente.
Il letto-simbolo del nostro allestimento ha una forma particolare: è pentagonale. Il numero cinque, come significato arcaico, simboleggia la somma dei primi numeri: due per il femminile e tre per il maschile. Ma anche i cinque sensi che sono indicati nel letto stesso; l’udito (liuto), la vista (specchio), il gusto (cesto di frutta), l’olfatto (mazzo di fiori) e il tatto (ermellino).
Personaggi e interpreti
Paola Antonucci
Violetta Valery, soprano
Mara Gaudenzi
Flora Bervoix, sua amica, mezzosoprano
Liliana Aiera
Annina, serva di Violetta, soprano
Valerio Borgioni
Alfredo Germont, tenore
Gianpiero Ruggeri
Giorgio Germont, suo padre, baritono
Stefano Consolini
Gastone, Visconte di Létorières, tenore
Michele Soldo
Il barone Douphol, baritono
Davide Filipponi
Il marchese d’Obigny, basso
Niccolò Pelusi
Il dottor Grenvil, basso
Francesco Amodio
Giuseppe, servo diVioletta, tenore
Andreolò Pelusia Ghiglia
Un domestico di Flora, basso
Alessio De Vecchis
Un commissario, basso
Ballerini
Cristian Cesinaro
Nyreen Di Sante
Giovanni Di Tizio
Arianna Fabiani
Alfredo Sorichetti
Maestro direttore e concertatore
Orchestra Sinfonica Puccini
Orchestra
Giovanni Farina
Maestro del coro
Coro Ventidio Basso
Coro
Regia
Fabrizio Angelini
Scenografo
Luigi Ciucci
Assistente
Alice Gentili
Realizzate da
Chiediscena
Direttore di scena
Andrea Rosati
Allestimento luci
Gruppo PFL Allestimenti
Tecnici
Giordano Corsetti
Stefano Romagnoli
Macchinisti
Enzo Cafini
Mirko Paoloni
Costumi
Sartoria Arianna
Costumista
Roberta Fratini
Trucco
Kiart Accademia per truccatori
Parrucco
Pourparler
Supervisor
Roberto Acquaroli